Il rifugio Maria Luisa si trova a 2157 mt, in Alta Val Formazza, sopra Riale. Le previsioni meteo davano -20° e vento forte: quale migliore occasione per testare i miei nuovi acquisti “tecnici”(giacca Montura e super-calze Lorpen ) e la nuova macchina fotografica Olympus EM1 (è una mirrorless, quindi più piccola e leggera della Nikon D700 che avevo prima)? Con la macchina arrivo verso le 10 al parcheggio di Riale, dove finisce la strada. Il termometro indica -11 e ci sono forti raffiche di vento: per un attimo penso “ma chi me l’ha fatto fare…? Adesso faccio inversione e torno a casa!”. Ma poi mi faccio coraggio e inizio la “vestizione”: super-calze, ghette, ciaspole, 2 paia di sottoguanti, moffole, cappello, giacca…sono pronto per il Polo Nord! :). Il dislivello è di soli 430 mt, da superare in circa 2 ore ed in effetti il sentiero non è per nulla ripido, trattandosi della carrozzabile che in assenza di neve viene utilizzata dalle jeep. Pochi minuti dopo la partenza devo togliere il pile, perchè comincio a sudare: la giacca, pur essendo leggerissima, isola tantissimo e quindi mi basta una maglietta intima tecnica, sotto. Anche le calze si riveleranno un ottimo acquisto: quando ritornerò all’auto, dopo 6 ore a -15°, mi accorgerò di avere i piedi caldi (NB: di solito sono freddi anche in estate ). Man mano che salgo, il panorama si apre sempre di più: il cielo è libero da nuvole, peccato solo per il vento che spazza la neve dalle cime vicine e quindi le foto non sono un granchè…A proposito, anche la nuova macchina fotografica è promossa: ci sta comodamente nel marsupio, non mi accorgo del peso e la qualità delle foto è soddisfacente, solo lievemente inferiore alla D700. Attorno alle 12.30 sono al rifugio: accogliente, con personale gentile. Mangio polenta con spezzatini: buono, carne molto tenera. Il tempo di scaldarmi un po’ e quindi prendo la via del ritorno. Anche durante la discesa c’è un vento molto forte, fastidioso, con la neve trasportata dalle folate che cancella in certi punti il sentiero. Dopo circa 2 ore (con parecchie soste fotografiche) sono al parcheggio. Dopo una sosta al bar per un meritato the caldo, risalgo in auto e torno a casa. Anche questa è stata una bella escursione: era la prima volta che uscivo in “solitaria”, ma mi sono divertito ugualmente e quindi non sarà sicuramente l’ultima. Certo, con questi climi abbastanza rigidi un abbigliamento adeguato è obbligatorio e quindi ringrazio l’amico Enzo (docente di montagna-terapia :)) per i consigli “tecnici” sugli acquisti. Alla prossima.