Questa volta vogliamo fare qualcosa di leggermente diverso dal solito, quindi decidiamo di partire al venerdì pomeriggio, appena finita la giornata lavorativa e di tornare al sabato sera, anche per evitare l’immancabile traffico della domenica. La destinazione è il rifugio Gerli Porro, all’Alpe Ventina. Per arrivarci, bisogna seguire la SS 36 della Valtellina fino all’inizio della tangenziale di Sondrio, poi salire in Valmalenco, quindi seguire le indicazioni per Chiareggio, dove si può lasciare l’auto. Nel centro della frazione, sulla sinistra, c’è il ponte di legno sul fiume Mallero e da qui parte la comoda mulattiera per il rifugio. Iniziamo a salire verso le 20. Il comodo sentiero sale gradatamente nel bosco. Il dislivello da superare é di 400 mt. e verso le 21.30 arriviamo a destinazione. Ai nostri occhi ci appare l’Alpe Ventina: sullo sfondo il ghiacciaio, circondato dai monti del gruppo del Disgrazia, le cui cime sono incendiate dalle ultime luci del tramonto. Uno spettacolo! Gli altri ospiti del rifugio sono già a letto: il gestore ci dice che l’indomani andranno sul Disgrazia, quindi partiranno verso le 3 di mattina…!!! A saperlo prima…Anche noi ci svegliamo presto: verso le 8.30 😀 Dopo colazione partiamo per il sentiero glaciologico: lungo il percorso ci sono le indicazioni di quanto si è ritirato il ghiacciaio negli ultimi anni: se va avanti di questo passo, tra una 50ina di anni ci sará ancora…?😞 La giornata è bellissima e tutti i commenti positivi sull’Alpe Ventina sono proprio giustificati: è un posto da vedere! Dopo circa un paio d’ore arriviamo al ghiacciaio e proviamo l’emozione di camminare sulle sue propaggini! Torniamo quindi al rifugio per il pranzo: pizzoccheri, polenta, spezzatino, (forse il migliore che abbia mai mangiato!), torte…. tutto ottimo: anche la cucina è promossa a pieni voti. Nel pomeriggio, ci crogioliamo un po’ al sole, quindi giunge il momento di tornare verso Chiareggio. Per non rifare lo stesso sentiero dell’andata, decidiamo di deviare per Forbesina (indicazioni dopo circa 300 mt dal rifugio, scendendo), allungando un po’ la strada, ma vedendo scorci nuovi. Dopo circa 2 ore e mezza siamo all’auto.