Sui vari forum di fotografia viene spesso menzionato il colle del Nivolet: per alcuni è considerato addirittura uno dei posti più belli in Italia, ed in effetti alcune foto sono stupende. Si tratta di una zona all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso, tra il Piemonte e la Valle d’Aosta. Ci si può arrivare comodamente in auto salendo da Ceresole Reale, oppure a pedi, dalla parte opposta, seguendo il sentiero che parte da Pont, nella Valsavaranche. Tutto ciò in estate, mentre in inverno la strada viene chiusa a Chiapili, frazione di Ceresole: da qui, la classica escursione con le ciaspole porta fino alla diga del lago Serrù, a 2250 mt, con un dislivello di 550 mt.(il Nivolet è a 2600 mt). E’ proprio questa la ciaspolata che abbiamo in programma oggi. Purtroppo Mattia, all’ultimo, ha dato forfait per un problema muscolare e cosí siamo io ed Enzo. Siamo i primi ad arrivare al parcheggio di Chiapili, verso le 8:30, non ci sono altre auto, e non fa particolarmente freddo: 2 gradi. All’inizio le ciaspole non servono: la neve non è molta e seguendo la traccia battuta si cammina abbastanza agevolmente, solo di tanto in tanto il piede sprofonda un po’. Il cielo è completamente sgombro da nuvole e fin dalla partenza il panorama è bellissimo: siamo circondati a 360 gradi da montagne innevate. Peccato solo per il vento molto forte, che non darà tregua per tutta la giornata! Avevo letto che era molto facile vedere i camosci, ed in effetti, dopo solo 15 min. cominciamo a vederne alcuni, anche abbastanza vicini a noi: durante tutta l’escursione ne vedremo circa una decina. Si comincia a fare fatica a camminare con gli scarponi, quindi calziamo le ciaspole. Seguiamo la strada, che in assenza di neve viene percorsa in auto, quindi la pendenza è modesta: solo in alcuni tratti ‘accorciamo” e tagliamo i tornanti. Quando ormai manca poco alla diga, arriviamo ad un punto dove il vento ha creato un accumulo di neve che ha completamente cancellato la traccia e quindi c’è da attraversare un tratto in pendenza, su neve ghiacciata: io mi blocco! Enzo, abituato a ben altre difficoltà, potrebbe farlo ad occhi chiusi e su una gamba sola, ma saggiamente non mi sforza e così decidiamo di aggirare “l’ostacolo”, tagliando il tornante e salendo direttamente appena dopo l’accumulo. Mentre salgo, però, le ciaspole mi tradiscono: si staccano dallo scarpone e sprofondo nella neve, proprio dove sotto scorre un ruscello, e così immergo i piedi nell’acqua gelata! In questi casi l’abbigliamento corretto serve: infatti i piedi rimangono perfettamente asciutti e caldi! Nel frattempo altri escursionisti sono passati attraverso il tratto “incriminato”: hanno lasciato la traccia e mi hanno dato fiducia, così lo attraverso anch’io senza il minimo problema. Dopo pochi minuti giungiamo alla meta: il lago Serrù, che ovviamente è quasi del tutto ghiacciato. La bellezza del posto è veramente notevole! Scattiamo un po’ di foto e ci fermiamo a mangiare, ma la sosta è breve a causa del vento, che non molla mai. Così, prendiamo la via del ritorno. Ci sono altri escursionisti, ma tutti si fermano alla diga, nessuno prosegue oltre, verso il Nivolet: ci sono altri 7-8 Km e 500 mt di dislivello: già qui il vento è molto forte, figuriamoci salendo ulteriormente…Con calma, godendo del panorama, ripercorriamo il tratto fino al parcheggio. Risaliamo in auto e, percorsi soli un centinaio di metri, con nostra grande sorpresa vediamo uno stambecco sulla strada, che lecca il sale depositato sulla carreggiata! Riesco ad avvicinarmi per fare le foto, senza disturbarlo minimamente. Questa è stata la classica “ciliegina sulla torta”, a completamento di una bellissima giornata trascorsa in posto incantevole!